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Io mangio con gusto, anzi di gusto . Il mangiare è un piacere quotidiano.

Mangiare non è solo un appagamento di un bisogno fisico, un necessario introito di calorie, grassi, vitamine, proteine ecc ecc.
Cose di cui mi curo il giusto.

Mangiare è  uno dei piaceri della vita, appagamento dei sensi.
Tutti i sensi .

Il gusto ovviamente, ma anche l’olfatto con i profumi che salgono dal piatto e ancor prima durante la fase della preparazione.

La vista con piatti colorati, con variazioni sullo stesso tono od in pieno contrasto, e le forme che il cibo può assumere per praticità o fantasia.

Il tatto perchè il cibo lo manipoliamo e lo sentiamo scrocchiare, spezzarsi o cedere soffice sotto le nostre mandibole.

Ma il mangiare soddisfa anche l’udito, volendo. Perchè il pasto è sinonimo di convivialità (convivio significa banchetto e per estensione è anche il luogo dove si mangia), chiacchere serene e riunioni di famiglia.

Quindi mangiare significa vivere, vivere pienamene soddisfacendo i propri sensi oltre che i propri bisogni.

Chi non mangia volutamente, sempre a dieta, sempre a centellinare le dosi, a limitare i propri panorami gastronomici , non vive pienamente avendo tagliato fuori come minimo uno dei 5 sensi e di conseguenza un quinto della propria esistenza.

Mi piace mangiare, qualche volta eccedo, trascinato dalla voglia di assaggiare tutto e di riprenderlo una seconda volta. Perchè se al primo boccone senti il gusto, il dolce, il salato, apprezzi il sapore o meno, al secondo boccone senti le sfumature, il retrogusto, l’accostamento con il contorno, solo al secondo piatto senti l’appagamento, la soddisfazione di aver mangiato.

Quindi mangiare porta inevitabilmente ad un po’ di pancetta specie negli uomini, alle gote un po’ più piene, specie nelle donne.

Nei giusti limiti, molto più soggettivi di quanto si pensi, non ci si deve vergognare di queste rotondità. Vanno tenute sotto controllo, ma non vanno nascoste.

Sono segni distintivi di nobiltà, perchè è nobile nel senso originario del termine chi è degno di onore ed onora la vita.
E mangiare è onorare la vita e quindi un accenno di qualche chilo in più è un compiacersi di vivere bene ed un messaggio agli altri che godiamo pienamente.

Ostentiamo orgogliosi che noi siamo amanti della buona tavola, che viviamo gioiosamente il mangiare.

Certo c’è mangiare e mangiare. C’è il buono e c’è il cattivo. C’è il cucinato bene e l’approssimativo.

Può capitare anche in questo settore di fare i brutti incontri, ma questo non deve scoraggiare dal fare nuove esperienze.
Il mangiare che cerco è quello che non ho ancora trovato.

Si, i tortelli con gli spinaci, con il ragù ben fatto ed il parmigiano mi piacciono tantissimo e non li rifiuterei mai.

Ma non sono quello che chiedo, perchè già li conosco. Voglio conoscere un nuovo gusto, sentire una nuova fragranza, addentare una diversa consistenza, veder un nuovo colore e parlarne con chi mi è attorno.

Perchè chi è a tavola con me è per forza mio amico.



Info ultima modifica: 2011-01-05T19:00:13+02:00 da Salvatore - admin

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