Il polpettone alla zingara di Marco Malvaldi

romanzo di marco malvaldi La cucina ha un ruolo molto importante nei romanzi italiani moderni .

Un esempio sono le minuziose descrizioni dei profumi e sapori siciliani che Adelina prepara a Montalbano nei romanzi di Camilleri. La cucina è un modo di descrivere luoghi, abitudini e carattere che offre molti spunti .

Ho appena finito di leggere un bel libro di Marco Malvaldi, odore di chiuso, dove la descrizione dei pranzi e delle portare contribuisce a trasmettere l’atmosfera di una casa nobiliare dell’800 .

Il protagonista di questo romanzo è nientemeno che Pellegrino Artusi, scrittore e critico letterario che viene ricordato più che altro per il suo volume La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene.  La trama scorrerebbe comunque allo stesso modo se Malvaldi avesse inserito un personaggio di fantasia, che niente avesse avuto a che vedere con la gastronomia. Se è stato inserito nel romanzo Artusi è solo per aver modo di parlare diffusamente delle ricette servite alla tavola del barone maremmano.

Il libro mi è piaciuto e forse per questo mi è venuta voglia di provare il polpettone alla zingara di cui l’immaginario Artusi si innamora a tal punto di farsi spiegare due volte la ricetta alla cuoca del castello e che viene riportata in epilogo per intero e che qua trascrivo.Io ancora non l’ho provato, ho finito il libro solo oggi, ma a leggere ingredienti e preparazione sono sicuro che riuscirà benissimo.

Riporto il testo esatto del libro, sicuro di non danneggiare i diritti d’autore.

L’immaginario Pellegrino Artusi scrive nel suo diario:

Trascrivo qui di seguito la ricetta, la quale però ho deciso che eseguirò solo per gusto mio e dei miei ospiti, e non riporterò nel mio manuale; io amo narrare gli aneddoti legati di ogni piatto, e in questo caso son così tante le storie che dovrei contare, che richiederebbero un libro per conto proprio.

Polpettone all’uso zingaro

Tonno sott’olio gr. 500
peperoni gialli n. 2
pane del giorno avanti gr. 300
olive nere gr. 100
uova n. 2
latte decilitri. 2
olio tre cucchiaiate
burro gr. 20
pangrattato gr. 40
panna della più fine decilitri 0,5
costole di sedano lunghe un palmo n. 3
prezzemolo alcune foglioline.

Avendo a disposizione olive taggiasche il piatto ne guadagnerebbe.

Passare i peperoni sulla fiamma onde spellarli con facilità, soffregandoli nella carta gialla; mondarli, privarli dei semi e tagliarli a pezzetti. In un’ampia padella, fare soffriggere il sedano a sottili fettine, e quando avrà preso il colore aggiungere il peperone e far cuocere per il tempo di un saluto a una bella dama.

Mettere nel frattempo il pane ad ammollare nel latte dopo avergli fatto alzare il bollore.

Aggiungere indi il tonno, dopo averlo sbriciolato con una forchetta, e lasciare che si ritiri. In successione, sempre girando, aggiungere olive snocciolate, il pane ammollato e strizzato, prezzemolo, sale e pepe. Lasciar quindi raffreddare.

In una ciotola riprendere il composto, intridendolo con le uova, e lavorandolo bene colle mani; poi legare con la detta panna.

Si unga quindi una teglia di rame stagnato e si spolverizzi con la metà del pangrattato; versare quindi il composto, coprire la superficie col resto del pangrattato e cuocerlo nel forno o nel forno da campagna.

Questa dose potrà bastare per quattro persone; ed anche di più, se si accontentano.



Il polpettone alla zingara di Marco Malvaldi ultima modifica: 2013-01-18T22:13:16+02:00 da Salvatore - admin