aggiungi sapore alle cose semplici con Le Gruyer

Le Gruyer è un  formaggio a pasta dura di origine svizzera, e nello specifico nella regione di Gruyère, con certificazine DOP, dal sapore molto peculiare . Secondo i produttori Le Gruyer ha un caratteristico sapore dal “potere calmante” dovuto alla tecnica utilizzata durante la stagionatura, che ha bisogno di essere portata avanti con calma e pazienza.  La stagionatura varia…

La pizza è più divertente se il forno è in tavola

(redazione esterna) pizza, un rito tutto italiano che ha conquistato il mondo. Pochi e semplici ingredienti per un piatto della tradizione che non stanca mai e che piace a tutti, grandi e piccoli. E’ bello mangiarla in pizzeria con gli amici e rallegra la serata prepararla in famiglia e gustarla caldissima, appena uscita dal forno.…

Quanto è bello stare a dieta

Lo so che di solito la dieta si fa prima dell’estate e non dopo, ma è venuta l’ispirazione ed in questo periodo in famiglia curiamo particolarmente l’alimentazione. Forse è solo una scusa per arrivare a Natale, periodo per noi di pranzi e cene a ripetizione, intervallati da merende ipercaloriche, con la possibilità di poter sgarrare…

cena di battesimo al ristorante

Anche se veramente non serve mai un motivo preciso per ritrovarsi a cena in un ristorante, di fatto le probabilità che succeda sono spesso legate a ricorrenze familiari (compleanni, anniversari) o sacramenti religiosi (battesimo, comunione, matrimonio). Per la mia famiglia l’ultima occasione è stata appunto il battesimo dell’ultima arrivata . Dopo il rito religioso abbiamo…

Risotto di calamari con guarnizione di calamaro ripieno

Tornando al risotto, preparato con poco pomodoro, giusto per dargli il colore e pezzi di totano tagliato grande abbastanza da essere masticato, questa volta ha avuto in aggiunta ai soliti ingredienti anche delle zucchine tagliate a cubettini.

Finto sushi di salmone affumicato

L’ultimo dell’anno lo abbiamo passato a casa di amici.

Anche se l’ordine perentorio era di non portare nulla si sa che non ci si può presentare a mani vuote. Poi in una serata lunga come quella del 31 dicembre si trova il tempo e lo spazio per assaggiare tutto.

Quindi la mia cuoca (lei preferisce che la chiami moglie) ha preparato un vassoio di antipasti.

Piccole rondelline di pane tenero, farcite con philadelfia e prosciutto cotto o bresaola o salmone.

Buone, fanno molto colore, si mangiano come ciliege, uno tira l’altro, ma già assaggiate .

Al centro del vassoio invece trovava posto una nuova composizione.

Dei rotolini di salmone affumicato, con al centro un cuore di philadelfia ed esternamente guarnito con del sesamo croccante.

La parvenza era quello di piccoli bocconcini di sushi, solo idealmente perchè il salmone non era crudo, ma la consistenza ed il sapore lo ricordavano.

Poi nel tripudio di colori (oltre alle rondelline c’era l’insalata a colorare il fondo del vassoio) questa grande rosa che si ergeva dal centro del piatto era molto scenografico.

Preparazione veloce e risultato di sicuro effetto.

Per la preparazione pratica se la cuoca (la moglie) ha voglia scriverà un’appendice.

La minestra maritata di Natale

Si tratta di un piatto tipico delle feste perchè la grande varietà di carni e verdure obbliga oltre che alla preparazione anche ad una accurata cottura separata dove ogni ingrediente va inserito al momento giusto.

Sul fondo del piatto si possono depositare dei crostini di pane, come è uso fare in tutte le minestre. Ma la grande sostanza di questo piatto oltre a non renderlo indispensabile potrebeb farlo diventare addirittura troppo pesante.

Quindi questo Natale un po’ di Napoli è venuto a trovarci.

Io mangio con gusto

Io mangio con gusto, anzi di gusto . Il mangiare è un piacere quotidiano.

Mangiare non è solo un appagamento di un bisogno fisico, un necessario introito di calorie, grassi, vitamine, proteine ecc ecc.
Cose di cui mi curo il giusto.

Mangiare è uno dei piaceri della vita, appagamento dei sensi.
Tutti i sensi .

Il gusto ovviamente, ma anche l’olfatto con i profumi che salgono dal piatto e ancor prima durante la fase della preparazione.

La vista con piatti colorati, con variazioni sullo stesso tono od in pieno contrasto, e le forme che il cibo può assumere per praticità o fantasia.

Il tatto perchè il cibo lo manipoliamo e lo sentiamo scrocchiare, spezzarsi o cedere soffice sotto le nostre mandibole.

Ma il mangiare soddisfa anche l’udito, volendo. Perchè il pasto è sinonimo di convivialità (convivio significa banchetto e per estensione è anche il luogo dove si mangia), chiacchere serene e riunioni di famiglia.

Quindi mangiare significa vivere, vivere pienamene soddisfacendo i propri sensi oltre che i propri bisogni.

Chi non mangia volutamente, sempre a dieta, sempre a centellinare le dosi, a limitare i propri panorami gastronomici , non vive pienamente avendo tagliato fuori come minimo uno dei 5 sensi e di conseguenza un quinto della propria esistenza.

Mi piace mangiare, qualche volta eccedo, trascinato dalla voglia di assaggiare tutto e di riprenderlo una seconda volta. Perchè se al primo boccone senti il gusto, il dolce, il salato, apprezzi il sapore o meno, al secondo boccone senti le sfumature, il retrogusto, l’accostamento con il contorno, solo al secondo piatto senti l’appagamento, la soddisfazione di aver mangiato.

Quindi mangiare porta inevitabilmente ad un po’ di pancetta specie negli uomini, alle gote un po’ più piene, specie nelle donne.

Nei giusti limiti, molto più soggettivi di quanto si pensi, non ci si deve vergognare di queste rotondità. Vanno tenute sotto controllo, ma non vanno nascoste.

Sono segni distintivi di nobiltà, perchè è nobile nel senso originario del termine chi è degno di onore ed onora la vita.
E mangiare è onorare la vita e quindi un accenno di qualche chilo in più è un compiacersi di vivere bene ed un messaggio agli altri che godiamo pienamente.

Ostentiamo orgogliosi che noi siamo amanti della buona tavola, che viviamo gioiosamente il mangiare.

Certo c’è mangiare e mangiare. C’è il buono e c’è il cattivo. C’è il cucinato bene e l’approssimativo.

Può capitare anche in questo settore di fare i brutti incontri, ma questo non deve scoraggiare dal fare nuove esperienze.
Il mangiare che cerco è quello che non ho ancora trovato.

Si, i tortelli con gli spinaci, con il ragù ben fatto ed il parmigiano mi piacciono tantissimo e non li rifiuterei mai.

Ma non sono quello che chiedo, perchè già li conosco. Voglio conoscere un nuovo gusto, sentire una nuova fragranza, addentare una diversa consistenza, veder un nuovo colore e parlarne con chi mi è attorno.

Perchè chi è a tavola con me è per forza mio amico.